Ingegneria e cruciverba: in fondo, è tutta una questione di…logica!
Bosch Industry 4.0 Talent Program
Per 13 giovani ingegneri è iniziata l’avventura di Bosch Industry 4.0 Talent Program. Un percorso biennale durante il quale i ragazzi seguiranno progetti trasversali in ambito produttivo e commerciale, entrando a far parte del team di riferimento per tutte le tematiche riguardanti l’Industry 4.0 nelle sedi del Gruppo Bosch in Italia. Giulia Bombardi, una delle quattro ragazze “bi.t”, ci ha raccontato la sua storia e la sua passione per il mondo dell’ingegneria.
Da bambini, la domanda che si ripete più spesso è “perché?”. Giulia Bombardi ha continuato a chiederselo anche durante gli anni del liceo e continua a farlo: il perché delle cose è diventato, infatti, il suo lavoro. Classe 1993, Giulia è una dei 13 giovani ingegneri protagonisti della seconda edizione di Bosch Industry 4.0 Talent Program (bi.t). Il progetto di Bosch offre ai talenti selezionati un contratto di apprendistato di alta formazione della durata di due anni, durante i quali, oltre a svolgere un master esclusivo in Industry 4.0, i bi.t hanno la possibilità di trascorrere sei mesi in Germania, in uno dei plant d’eccellenza per l’Industry 4.0 di Bosch.
Dalle versioni di greco alla progettazione di circuiti integrati: la storia di Giulia parte da un liceo classico milanese per proseguire al Politecnico di Milano, prima con la laurea triennale in Ingegneria biomedica e poi con quella magistrale in Ingegneria elettronica. “Mi ha sempre affascinato l’idea di capire come funzionino le cose e di essere in grado di progettarle. Ora, se voglio realizzare qualcosa, riesco a immaginare come fare” racconta Giulia.
Secondo i dati elaborati dal Centro Studi del CNI (Consiglio Nazionale degli Ingegneri), nel 2017 il numero di donne laureate in ingegneria è aumentato, toccando il 28%. Gli indirizzi ingegneristici, quindi, attirano sempre di più non solo i ragazzi, ma anche le ragazze. “Tra i banchi dell’università c’erano certamente più ragazzi che ragazze, ma questo non è mai stato un problema – spiega Giulia –. Non credo ci sia una differenza di genere, ma semplicemente una diversa predisposizione per determinate discipline. Molto, infatti, dipende anche dall’indirizzo ingegneristico che si sceglie di intraprendere”.
Per scrivere la sua tesi di laurea magistrale, Giulia ha trascorso un anno a Ginevra, presso il CERN: un’esperienza che le ha permesso di acquisire competenze che ora metterà in pratica proprio in Bosch, nella divisione Sensortec. “Durante gli studi, i MEMS mi hanno sempre affascinato e ora avrò finalmente la possibilità di lavorarci – prosegue Giulia –. Una delle motivazioni che mi ha spinta a candidarmi per il progetto bi.t, infatti, è stato proprio il ruolo leader di Bosch nel mercato globale dei sensori MEMS. Non solo: ho scelto di intraprendere questo percorso soprattutto perché l’azienda investe seriamente su noi giovani. Avere l’opportunità di seguire un master e di fare un’esperienza internazionale rappresenta un grande valore aggiunto per il mio percorso formativo e professionale”.
La sua avventura è appena iniziata e le aspettative sono grandi. La passione per quello che fa si legge chiaramente nei suoi occhi: studiare ingegneria, per Giulia, è un po’ come scoprire le logiche che governano tutto ciò che ci circonda perché, in fondo, “i circuiti sono come i cruciverba: un esercizio di logica, un gioco a cui serve una soluzione, un modo per avere una prospettiva più ampia sul mondo”.